12 aprile 2011 - Continua il mistero su chi sosterrà i costi della beatificazione di Giovanni Paolo II, prevista il primo maggio a Roma.
Dopo le polemiche relative ai costi che avrebbe dovuto sostenere la Regione Lazio per la beatificazione di Giovanni Paolo II, che riempirà di pellegrini la capitale il giorno della festa dei lavoratori, sorgono ora quelle sulle cifre oggi annunciate da Alemanno, che indicano il costo sostenuto dalla capitale per la gestione dell’evento. Si legge infatti nelle agenzie:
Gli eventi legati alla cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II, che si svolgera’ il prossimo 1 Maggio, avranno un costo di 3,5 milioni di euro. Ad annunciarlo e’ stato oggi il sindaco di Roma, Gianni Alemanno a margine della presentazione delle iniziative per la beatificazione. ‘Dei 3,5 milioni – ha aggiunto il sindaco – 2,6 milioni sono i servizi essenziali come la pulizia, i trasporti, i vigili urbani e la Protezione civile,
900 mila euro quelli relativi all’accoglienza e ai servizi collaterali. Per la prima volta inoltre – ha sottolineato il sindaco – l’Opera romana pellegrinaggi ha contribuito in maniera significativa all’organizzazione di questo evento con 450 mila euro’.
Alemanno ha spiegato infine di ‘aver aderito alla scelta di estrema sobrieta’ ed essenzialita’ dell’evento. E proprio questa scelta ha portato il governo a non dichiarare la beatificazione di Giovanni Paolo II come grande evento’
Quale scelta, vi chiedete? Quella che aveva coinvolto anche i vertici vaticani, tanto che il Vicariato aveva precisato di non aver chiesto al Governo di inserire la beatificazione di Giovanni Paolo II tra i ‘grandi eventi’. “Vista la situazione economica non abbiamo voluto gravare sull’erario”, ha detto monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi (Orp). Quindi: 1) nonostante si fosse detto che non si sarebbe pesato sui contribuenti vista la crisi, a quanto pare l’Orp può coprire solo il 12% scarso dei costi, e solo quelli di Roma. E gli altri soldi chi li mette? 2) Il Governo ha scelto o, come al solito, si è limitato ad obbedire ai diktat di altri (come si potrebbe evincere dalla dichiarazione di Andreatta)? Ai posteri l’ardua sentenza.
DOMANDE – Secondo quanto dichiarato da tutti i protagonisti di questa storia in varie occasioni, le cose stavano così: la Regione Lazio avrebbe contribuito all’evento costruendo due punti di accoglienza a costo (quasi) zero a Roma, gestiti dai volontari (a costo zero) della protezione civile. Niente spese per il Papa, per i contribuenti. Lo specifica anche l’orp, che parla di sponsor in grado di coprire gran parte dei costi organizzativi (quali? boh). Oggi però Alemanno fa una gaffe e rivela qualche cifra: se anche volessimo pensare che gli sponsor possano coprire il rimanente 88% di 3,5 milioni di euro, quei 900 mila euro sull’accoglienza non tornano. Gran parte dei pellegrini ha già prenotato hotel e ostelli (stando anche alle polemiche sugli aumenti spaventosi di questi ultimi), e la Regione si è vantata di ospitare tutti a costo zero. In più, non sarà un Grande Evento e dunque i soldi non può tirarli fuori Tremonti, per sua somma gioia: quindi, chi paga? Questi 900 mila euro per l’accoglienza sono il prezzo delle tendopoli della Polverini? Allora non è così a costo zero, l’apporto della Regione Lazio, che però poi ha pochi soldi per gli ospedali. Poi, alcuni gruppi hanno dichiarato di essersi autonomamente organizzati per vitto e alloggio: quindi, sti 900mila euro, per cosa? E soprattutto, che vuol dire come dice l’Orp che tutto ciò non graverà sul contribuente se invece gli costerà (minimo) 900 mila euro. Vuoi vedere che siccome il Governo, per evitare polemiche sui costi per la religione in un periodo “pericoloso”, si è “sgravato” del problema evitando di fare della beatificazione un “grande evento”, scaricandoli solo sui contribuenti laziali? Ecco servito il federalismo al contrario.
2 commenti:
23 milioni di Euro !... Ma di Chi saranno ????????????????????????????????????????????
Fare santo un politico appena morto sa tanto di copertura degli scheletri nell'armadio, con il recente sequestro di 23 milioni di euro. Soprattutto poi se, tra le altre cose tipo IOR e Marcinkus, ha apertamente profanato il Vaticano mettendo in una chiesa la tomba di un Boss Mafioso e Serial Killer, tale "Renatino", alias Enrico De Pedis, dentro la Basilica di Sant' Apollinare a Roma, contaminandola e scacciando Dio. O sbaglio ?
Hai perfettamente ragione.Però aggiungerei anche il business,che non fa poi male alle loro casse(vaticane)..Un santo fa sempre soldi,è una macchina di euro.A parte questo vanno sempre riconosciute le qualità come le cose buone di questo papa,ma quando un papa come lui con quelle qualità si trova nel peggior periodo del Vaticano secondo me prima di farlo santo ci penso non una ma 100 volte.Dall'appoggio a Pinochet sino allo scandalo Ior,dai legami mafiosi e politici della banca vaticana sino all'amicizia dell'Opus dei che tutto è fuorchè una organizzazione religosa e pulita,senza contare i preti pedofili coperti e i genocidi taciuti..Ricordo che nella bibba non esistono i santi,i santi sono il frutto del compromesso con i pagani,se ci pensi sono le nuove divinità..Non l'avrei mai fatto santo,l'unico santo della storia per me è quel Papa ucciso perchè voleva cambiare la chiesa..Giovanni Paolo I..
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