La Chiesa ricambiò con entusiasmo questo gran regalo con l'imbrogliare ed il ricattare Costantino quando stava morendo colpito dalla lebbra, la malattia di Dio. Secondo la vulgata solo il battesimo avrebbe tolto la malattia e, prima di morire, il battesimo sarebbe stato dato all'imperatore. E la vulgata è una specie di agiografia, l'Actus Sylvestri, dell'allora capo della setta maggioritaria dei cristiani, Silvestro appunto. E di bugie ne vennero allora costruite a volontà. Andavano ad essere raccontate a sempliciotti che le amplificavano nelle favole che tramandavano ai figli. E così veri e propri falsi storici passarono come verità. Tra tutti il massimo fu la donazione di Costantino che sarebbe avvenuta il 30 marzo 315, vera vergogna che da sola basterebbe a gettare nella spazzatura i pretesi continuatori del messaggio di Cristo. Il falso documento raccontava la storia commovente di come Costantino contraesse la lebbra e, mentre i preti pagani gli avevano suggerito di riempire una fontana appositamente costruita con il sangue di infanti, al fine di immergersi e guarire, cosa rifiutata dall'imperatore commosso dalle lacrime delle madri, gli fosse capitato di sognare Pietro e Paolo che gli imponevano di consultare papa Silvestro, allora rifugiato sul monte Soratte. La tecnica criminale di agire sul letto di morte era già allora pratica dei cristiani e si inventarono un atto ufficiale in cui Costantino dava in eredità l'Impero di Roma alla Chiesa (con la baldracca che non obiettò ed anzi esaltò i falsari)(1). La Chiesa cioè buttava a mare la parte spirituale per la quale sembrava essere nata e puntava diritta al potere materiale, addirittura all'intero impero. Non a caso le gerarchie della Chiesa assunsero (e continuano) i nomi propri delle autorità imperiali, a partire da Pontefice. E non paghi dell'iconografia imperiale romana si rivolsero a quella dei faraoni egiziani con quel copricapo che ancora oggi ammiriamo e che solo al Museo del Cairo ritroviamo.
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FEDE CONTRO SCIENZA: IL CRISTIANESIMO DI COSTANTINO
Ho accennato al trionfo del Cristianesimo con Costantino il Grande, il figlio di Elena (la santa!), una baldracca dell' Illiria che il padre di Costantino conobbe di passaggio. Vi è una bolsa retorica in proposito e non è peregrino ricordare come stanno le cose. Come ho detto quella Chiesa cristiana, costituita da missionari fondamentalisti ed esaltati circolanti per il mondo infondendo la speranza della liberazione dei poveri e dei diseredati, della salvezza in una vita migliore nell'al di là, quella Chiesa serviva al potere imperiale per tranquillizzare masse di disperati che premevano dovunque nell'impero. Vi fu uno scambio vantaggioso per le due parti: da una parte i cristiani accettavano l'autorità dell'impero al quale davano completa ubbidienza, dall'altro Costantino riconosceva il cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero.
Con qualche modifica della dottrina. E fu Costantino che si fece padrone di quella Chiesa, divenne il Vescovo dei Vescovi all'autorità del quale tutti i vescovi si inchinavano, convocò Concili, Concili Ecumenici, indicò gli eretici, nominò vescovi e dettò i dogmi di una Chiesa che poteva operare ma senza misconoscere i miti e le leggende delle altre religioni, come quello della Trinità.
La Chiesa ricambiò con entusiasmo questo gran regalo con l'imbrogliare ed il ricattare Costantino quando stava morendo colpito dalla lebbra, la malattia di Dio. Secondo la vulgata solo il battesimo avrebbe tolto la malattia e, prima di morire, il battesimo sarebbe stato dato all'imperatore. E la vulgata è una specie di agiografia, l'Actus Sylvestri, dell'allora capo della setta maggioritaria dei cristiani, Silvestro appunto. E di bugie ne vennero allora costruite a volontà. Andavano ad essere raccontate a sempliciotti che le amplificavano nelle favole che tramandavano ai figli. E così veri e propri falsi storici passarono come verità. Tra tutti il massimo fu la donazione di Costantino che sarebbe avvenuta il 30 marzo 315, vera vergogna che da sola basterebbe a gettare nella spazzatura i pretesi continuatori del messaggio di Cristo. Il falso documento raccontava la storia commovente di come Costantino contraesse la lebbra e, mentre i preti pagani gli avevano suggerito di riempire una fontana appositamente costruita con il sangue di infanti, al fine di immergersi e guarire, cosa rifiutata dall'imperatore commosso dalle lacrime delle madri, gli fosse capitato di sognare Pietro e Paolo che gli imponevano di consultare papa Silvestro, allora rifugiato sul monte Soratte. La tecnica criminale di agire sul letto di morte era già allora pratica dei cristiani e si inventarono un atto ufficiale in cui Costantino dava in eredità l'Impero di Roma alla Chiesa (con la baldracca che non obiettò ed anzi esaltò i falsari)(1). La Chiesa cioè buttava a mare la parte spirituale per la quale sembrava essere nata e puntava diritta al potere materiale, addirittura all'intero impero. Non a caso le gerarchie della Chiesa assunsero (e continuano) i nomi propri delle autorità imperiali, a partire da Pontefice. E non paghi dell'iconografia imperiale romana si rivolsero a quella dei faraoni egiziani con quel copricapo che ancora oggi ammiriamo e che solo al Museo del Cairo ritroviamo.
La Chiesa ricambiò con entusiasmo questo gran regalo con l'imbrogliare ed il ricattare Costantino quando stava morendo colpito dalla lebbra, la malattia di Dio. Secondo la vulgata solo il battesimo avrebbe tolto la malattia e, prima di morire, il battesimo sarebbe stato dato all'imperatore. E la vulgata è una specie di agiografia, l'Actus Sylvestri, dell'allora capo della setta maggioritaria dei cristiani, Silvestro appunto. E di bugie ne vennero allora costruite a volontà. Andavano ad essere raccontate a sempliciotti che le amplificavano nelle favole che tramandavano ai figli. E così veri e propri falsi storici passarono come verità. Tra tutti il massimo fu la donazione di Costantino che sarebbe avvenuta il 30 marzo 315, vera vergogna che da sola basterebbe a gettare nella spazzatura i pretesi continuatori del messaggio di Cristo. Il falso documento raccontava la storia commovente di come Costantino contraesse la lebbra e, mentre i preti pagani gli avevano suggerito di riempire una fontana appositamente costruita con il sangue di infanti, al fine di immergersi e guarire, cosa rifiutata dall'imperatore commosso dalle lacrime delle madri, gli fosse capitato di sognare Pietro e Paolo che gli imponevano di consultare papa Silvestro, allora rifugiato sul monte Soratte. La tecnica criminale di agire sul letto di morte era già allora pratica dei cristiani e si inventarono un atto ufficiale in cui Costantino dava in eredità l'Impero di Roma alla Chiesa (con la baldracca che non obiettò ed anzi esaltò i falsari)(1). La Chiesa cioè buttava a mare la parte spirituale per la quale sembrava essere nata e puntava diritta al potere materiale, addirittura all'intero impero. Non a caso le gerarchie della Chiesa assunsero (e continuano) i nomi propri delle autorità imperiali, a partire da Pontefice. E non paghi dell'iconografia imperiale romana si rivolsero a quella dei faraoni egiziani con quel copricapo che ancora oggi ammiriamo e che solo al Museo del Cairo ritroviamo.
Queste sono le radici cristiane che sono radici per la sola Chiesa che si è sempre posta contro tutto l'altro, qualunque fosse, per poter esistere da sola senza contendenti, ostacoli o impedimenti. Quindi sono radici per metafisica, occultismo, mistero, magia ma sono diserbanti per ogni attività che preveda l'uso della ragione. E qui torniamo da dove ero partito. La funzione della fede (intesa come il credo e la dottrina imposta dalle gerarchie) radicalmente diversa (la parola viene a proposito: radici diverse) da quella della ragione, dalla voglia di conoscere il mondo circostante senza alcuna costrizione fideistica o ideologica.
E' questa una forzatura ? La Chiesa è interessata a conoscere il mondo senza costrizioni ? Vi è qualche testo della dottrina, oltre la Bibbia, che è all'interno della struttura della fede e che non può essere messo in dubbio ? Vediamo ciò non inventando una teoria ma riportando il pensiero di un Papa, uno dei papi di successo degli ultimi anni, Giovanni Paolo II che in proposito scrisse un'Enciclica: Fides et Ratio.
Continua
Tratto da: http://www.fisicamente.net/
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