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LE CROCIATE MEDIEVALI (1096-1270)

Ricerca tratta da http://www.homolaicus.com/storia/storia.htm


Anali preliminare:che cosa sono le crociate,chi vi partecipò e cosa le "scatenò"?

.I) Col termine "crociate" s'intendono le spedizioni militari e coloniali che i feudatari europei occidentali, appoggiati dal clero cattolico (sia romano che franco-germanico) e con l'appoggio economico dei ceti borghesi e militare di masse diseredate (prevalentemente di estrazione rurale), condussero nei paesi del Mediterraneo orientale, nell'area degli slavi occidentali e dei popoli baltici. Le crociate, che erano propagandate dal clero come iniziative religiose (ad es. "liberare i Luoghi santi" di Gerusalemme dai mussulmani), iniziarono alla fine dell'XI sec. e proseguirono sino alla fine del XIII sec. Sono la prima esperienza di colonialismo cristiano, da parte della chiesa cattolico-romana.
II) Ad esse parteciparono:
1) i più grandi feudatari (re, duchi, conti, ecc.) che volevano ingrandire i propri possedimenti, aumentare le entrate e consolidare la propria influenza in Europa: questi nobili si sentivano minacciati dall'espandersi delle ricchezze degli emergenti ceti borghesi, che avevano dato vita alla rivoluzione comunale;
2) i piccoli feudatari (o cavalieri), che costituivano il nucleo meglio organizzato e preparato delle forze militari crociate. Il beneficio vitalizio, che l'imperatore concedeva ai vassalli maggiori, trasformandosi in fondo ereditario, cioè passando in proprietà dal padre al primogenito (maggiorasco), aveva determinato uno strato numeroso di cavalieri (cadetti) che non possedevano feudi e che finivano o con l'entrare nei monasteri facendo la carriera ecclesiastica o col darsi alla ventura, nel tentativo di procurarsi dei territori, asservendo i contadini ivi residenti;
3) i mercanti più ricchi di molte città (Venezia, Genova e Pisa soprattutto), che cercavano d'invadere i mercati del vicino Oriente, eliminando la concorrenza commerciale di Bisanzio e degli arabi;
4) la chiesa cattolica, che era la più grande proprietaria feudale, aveva come scopo quello di sottomettere la chiesa ortodossa, estendendo la propria giurisdizione nell'Europa orientale, e ovviamente quello di cacciare gli islamici dai territori mediorientali e africani: fu essa che si assunse il ruolo di promotrice ideologica delle crociate;
5) infine ingenti masse proletarie e affamate che cercavano di affrancarsi dalla servitù della gleba e dalla miseria.
III) Fu la notizia della caduta di Gerusalemme in mano turca (1070) a fornire il pretesto necessario per scatenare la "guerra santa" contro gli "infedeli". Verso la fine del sec. XI la Siria e la Palestina e quasi tutta l'Asia Minore erano cadute sotto i turchi Selgiuchidi, una popolazione di origine mongolica e di religione islamica, che determinerà la decadenza politica sia del mondo arabo che del mondo bizantino. Nel 1095, il pontefice Urbano II, rispondendo alla richiesta di aiuto dell'imperatore bizantino, minacciato dall'invasione turca, invitò tutto l'Occidente a intervenire militarmente. In particolare egli sospinse gli strati sociali più poveri a cercare in Oriente il loro riscatto. Ai partecipanti la chiesa prometteva la dilazione dal pagamento dei debiti, la remissione dei peccati con le indulgenze plenarie e altre cose ancora. Gli europei si lanciarono subito nell'impresa, convinti che la conquista dei paesi mediterranei orientali sarebbe stata facile, in quanto si sapeva che gli emirati turchi erano tra loro ostili. Inoltre si sapeva che l'impero bizantino era molto ricco.
IV) La prima crociata (1096) fu detta dei "pezzenti" perché composta da gente molto povera o contadina, proveniente soprattutto da Francia, Germania e Italia, che pensava di trovare in Oriente la liberazione dall'oppressione di feudatari e borghesi proprietari agricoli e nuove terre in cui insediarvisi. Vi erano anche donne e bambini. Essi erano disarmati, non avevano né provviste né denaro e lungo la via verso Costantinopoli si dedicavano al furto e all'elemosina, compiendo anche violenze a danno degli ebrei. La popolazione (ungara e magiara) dei paesi attraversati da questi crociati cercò di combatterli con ogni mezzo. Furono quasi tutti sterminati nel primo scontro con i turchi.
V) La prima vera crociata (sempre del '96) fu condotta da cavalieri ben armati ed equipaggiati. Essi conquistarono Edessa (dove fondarono il loro primo stato), Tripoli, Antiochia e Gerusalemme. I massacri fatti in queste due ultime città furono spaventosi. I bizantini si dissociarono ben presto dalle imprese dei crociati: sia perché questi, durante il loro transito, avevano saccheggiato anche delle città cristiane; sia perché l'idea di una "guerra santa", con tanto di vescovi, abati e monaci armati di tutto punto, era estranea alla loro mentalità; sia perché pochi crociati avevano intenzione di restituire all'imperatore i territori conquistati (in tal senso particolarmente odiata dai bizantini era l'armata normanna, che si insediò ad Antiochia).
VI) Nei territori conquistati, i crociati conservarono anzi accentuarono gli ordinamenti feudali esistenti: i contadini (arabi e siriani), già servi della gleba, dovevano pagare al proprietario delle loro terre una rendita che toccava il 50% del raccolto; quelli liberi vennero asserviti con la forza. Nelle città costiere dei loro stati il commercio era in mano ai mercanti genovesi, veneziani e marsigliesi, che avevano ottenuto il privilegio di poter costituire qui delle colonie. I crociati non furono in grado di apportare alcun elemento di novità nella vita economica dei paesi conquistati, semplicemente perché in quel periodo le forze produttive, la ricchezza materiale e culturale dell'Oriente era di molto superiore a quella occidentale. Essi si comportarono soltanto come ladri e oppressori: di qui la costante lotta con la popolazione locale, che all'oppressione feudale si era vista aggiungere quella straniera.
VII) Sul piano politico il sovrano dello stato latino aveva un potere limitato dall'assemblea dei più grandi feudatari. Gli stati erano divisi tra loro e sostanzialmente senza rapporti con quello bizantino. Sul piano religioso i sovrani cercavano di sostituire coi loro prelati il clero bizantino e arabo locale. Per la conquista di nuovi territori e la cristianizzazione forzata delle loro popolazioni furono istituiti gli Ordini cavallereschi (quello dei Templari, di origine francese, quello Teutonico, di origine tedesca e quello dei Giovanniti, di origine italiana). Erano una specie di ordini religiosi i cui membri, oltre ai voti monastici di castità-povertà-obbedienza, giuravano anche di difendere i Luoghi Santi contro gli infedeli. Dipendevano direttamente dal papa.
VIII) La seconda crociata fu causata dalla caduta di Edessa (1144). La chiesa cattolica riuscì a convincere il re di Francia e l'Imperatore germanico a muovere contro i turchi. Ma, logorati dall'ostilità dei bizantini, disgregati da discordie interne, decimati da privazioni ed epidemie, i crociati vengono sterminati dai turchi presso Damasco (1148).
IX) La terza crociata fu causata dalla caduta di Gerusalemme (1187) per opera del grande condottiero turco Saladino, che aveva già esteso la sua signoria sull'Egitto e sull'Arabia occidentale. A differenza dei crociati, il Saladino non effettuava stragi nelle città vinte ai cristiani: questi anzi avevano la possibilità di andarsene pagando un riscatto in oro (un uomo 10 denari, 5 la donna); chi non pagava era fatto schiavo. Sebbene alla crociata partecipassero i re d'Inghilterra e di Francia, nonché l'imperatore germanico, i suoi risultati furono irrilevanti (l'imperatore Federico Barbarossa addirittura vi morì). Troppe erano le discordie interne: i francesi e gli inglesi, tornati in patria, si combatteranno a vicenda per il possesso di alcuni territori in Francia. Gerusalemme, in sostanza, restava in mano turca, anche se i cristiani vi avevano libertà di accesso. Bisanzio si alleò ripetutamente coi turchi perché si era accorta che la presenza latina le causava più danni che vantaggi.
X) Alla fine del XII sec., papa Innocenzo III, grazie al quale la chiesa cattolica aveva raggiunto l'apice della sua potenza, bandì la quarta crociata (1202-1204), cercando di approfittare della morte del Saladino (1193). Alla crociata, diretta non solo verso l'oriente ortodosso e islamico, ma anche verso i paesi baltici, parteciparono i feudatari francesi, italiani e tedeschi (quest'ultimi furono i soli nel Baltico). Essi decisero di partire da Venezia per servirsi della sua flotta: l'intenzione era quella di conquistare Gerusalemme dopo aver occupato l'Egitto. Ma Venezia, che aveva buoni rapporti commerciali con l'Egitto, riuscì a dirigerli con l'inganno contro la rivale Bisanzio. I crociati, infatti, che non avevano denaro sufficiente per pagare il viaggio, accolsero la proposta di prestare aiuto ai veneziani per la conquista della città di Zama, appartenente al re cattolico d'Ungheria. Indignato, Innocenzo III scomunicò i crociati, ma subito dopo concesse il perdono nella speranza che muovessero contro i turchi. Ma durante l'assedio di Zara venne al campo crociato il figlio dell'imperatore di Costantinopoli per annunciare che il proprio padre era stato cacciato dal fratello e che se l'avessero aiutato a ritornare sul trono avrebbero ottenuto grandi somme e la riunione delle due chiese cristiane. I crociati così si diressero verso Costantinopoli, ma qui incontrarono la resistenza della cittadinanza, che non ne voleva sapere dei latini. L'imperatore deposto venne rimesso sul trono senza spargimento di sangue, poiché il fratello usurpatore era fuggito dalla città. Ma i crociati pretesero che accanto all'imperatore fosse nominato con lo stesso titolo anche il figlio, il quale naturalmente aveva intenzione di mantener fede agli impegni contratti a Zara. Tuttavia, il tesoro della capitale era vuoto, il patriarca e il popolo si rifiutavano di riconoscere il papa come capo della chiesa universale e non avevano alcuna intenzione di pagare i debiti dell'imperatore, né di concedere privilegi ai crociati e ai veneziani. Per queste ragioni la popolazione insorse uccidendo sia l'imperatore che il figlio.
XI) Allora i crociati decisero di vendicarsi: irruppero nella città e per tre giorni la saccheggiarono orrendamente, proclamando l'Impero latino d'Oriente e dimenticandosi della spedizione contro Gerusalemme. A capo della chiesa bizantina fu posto un nuovo patriarca, che cercò di avvicinare la popolazione locale, greca e slava, al cattolicesimo. Il papato, ufficialmente, condannò il massacro, ma quando vide che l'imperatore eletto e il patriarca gli riconoscevano piena supremazia su tutta la chiesa cristiana d'Oriente e d'Occidente, decise di accettare il fatto compiuto. Tuttavia, più ancora che il papato o i feudatari, fu Venezia a trarre i maggiori profitti dalla conquista dell'impero bizantino, del cui territorio essa aveva occupato i 3/8: in particolare, i mercanti veneziani riuscirono ad ottenere per le loro merci l'esenzione dai dazi in tutti i paesi dell'Impero.
XII) L'impero latino crollò nel 1261, sotto l'urto dei bulgari, albanesi e bizantini, aiutati dai genovesi, che temevano la presenza veneziana nei Balcani. Bisanzio sopravvivrà per altri 200 anni, ma non tornerà più al suo antico splendore.
XIII) La quinta, la sesta, la settima e l'ottava crociata non ebbero molta importanza: i crociati subirono altre sconfitte o, nel migliore dei casi, scendevano a patti coi turchi prima ancora di dare battaglia; e questo nonostante che i mongoli si fossero alleati con loro contro turchi e arabi. Il fatto è che dopo la quarta crociata non v'era quasi più nessuno in Occidente disposto a partecipare a spedizioni lontane e pericolose, per cui quando i crociati si trovavano in difficoltà non ottenevano mai gli aiuti e i rinforzi richiesti.
XIV) Nei secoli XII-XIII in Europa si ebbe un notevole aumento della produzione, la tecnica agricola si era perfezionata, le città si erano sviluppate: questo può spiegare perché vennero meno le cause che avevano indotto vari ceti della società occidentale a partecipare alle crociate. I mercanti, ad es., si accontentarono dei risultati delle prime quattro crociate, che avevano assicurato l'eliminazione della funzione mediatrice esercitata dall'impero bizantino tra est e ovest. Dal canto loro, i cavalieri ebbero la possibilità di entrare nelle truppe mercenarie dei re nazionali dell'Occidente, l'importanza dei quali andava crescendo. Molti altri cavalieri vennero utilizzati dalla chiesa cattolica per colonizzare nuovi territori nel Baltico, al fine di sottomettere gli slavi e tutta la Russia a Roma, ma l'impresa riuscirà solo in parte.
Bilancio delle crociate
1) Il risultato di maggior rilievo fu la conquista delle vie commerciali mediterranee, che prima erano controllate da Bisanzio e dai paesi arabi, i quali entrarono in una profonda decadenza economica.
2) Le città dell'Italia settentrionale (Venezia, Genova e Pisa) assunsero un ruolo dominante nel commercio con l'Oriente.
3) Si introdussero in Europa occidentale nuove industrie e manifatture (seta, vetri, specchi...) e nuove colture agricole (riso, limoni, canna da zucchero...). Compaiono i mulini a vento, sul tipo di quelli siriani.
4) La classe dei feudatari vede aggravarsi la propria crisi, sia perché ha impiegato molte risorse ottenendo scarsi vantaggi, sia perché si è rafforzata una nuova classe, la borghesia, ad essa ostile.
5) Le classi popolari, sacrificatesi senza ottenere alcuna contropartita, si orienteranno verso forme di protesta socio-religiosa (le eresie), ispirate all'uguaglianza evangelica.
6) I crociati distrussero le ultime tracce di fratellanza tra cattolici e ortodossi; saccheggiando Costantinopoli, aprirono le porte agli invasori turchi. La mobilitazione ideologica nella guerra santa segnò il trionfo dello spirito d'intolleranza e di fanatismo. La chiesa infatti accentuerà sempre più i fattori autoritari e dogmatici, legati al suo ruolo di guida suprema della cristianità europea.

LE CROCIATE "sante" o "affaristiche


Il nome "crociata" fu adottato principalmente per le spedizioni fatte in Oriente tra il XII e il XIII secolo. Prima per la difesa, poi per la conquista, infine per la riconquista della Terrasanta quando ritornò un'altra volta sotto il dominio dei turchi.

Erano ostilità mosse dall'idea di fare una "GUERRA SANTA", così fu chiamata da Papa Urbano II nel 1095 sollecitandola ai fedeli, con finalità etico-religiose.

"Crociata" e "guerra santa" furono poi presenti nella sensibilità occidentale oltre la fine del Medioevo, sino a indicare in età contemporanea ogni campagna propagandistica esasperata; e come fatto d'armi normalmente segue ed è una spedizione militare punitiva.

Nell'intervento dell'America nell'ultima guerra mondiale, Eisenhower, scrisse le sue memorie titolandole "La Crociata in Europa". E ultimamente, l'ultimo presidente americano Bush, l'intervento in Irak l'ha chiamato "Crociata contro gli stati canaglia". Forse entrambi non conoscono il significato del termine, e finiscono per fare della gaffes.

Quelle che ora elenchiamo, sono appunto questo tipo di conflitti proclamati dalla Chiesa contro i nemici della cristianità in Terrasanta. Erano guerre mosse "contro degli infedeli", non accettando la Chiesa Cattolica in altre religioni rivelate, pur monoteistiche (giudaismo, islamismo) un altro Dio, e come Messia riaffermava essere unico il figlio, Gesù Cristo.

Le tre culture, le tre confessioni si ponevano da alcuni secoli, come esclusive portatrici di verità assolute ed erano perciò inconciliabili all'interno delle tre religioni. Nei numerosi contatti avuti, o negli scambi di altro genere non era possibile evitare le violenti opposizioni, in ogni contrasto -spesso pretestualmente- riemergevano queste divisioni religiose (e non sono ancora oggi immuni alcuni contrasti con (vere o... supposte - quindi pretestuose) connotazioni religiose, dette fondamentalistiche).

Viste dalla parte del fedele cristiano erano granitiche le sue tesi dogmatiche, anche se erano altrettanto discutibili dai discepoli delle altre due religioni. Dunque le iniziative e le finalità etico-religiose delle animosità predicate dai preti, monaci e nobili cristiani, per promuovere e guidare queste crociate, dall'Europa si misero in moto verso Oriente con l'acceso fervore religioso, anche se dietro esistevano delle motivazioni politiche molto complesse.

C'erano dunque delle motivazioni religiose, ma rovesciando l'angolo di visuale, senza pregiudizi, la crociata era insomma una vicenda della politica internazionale. Le motivazioni stavano nella vitalità e nella volontà di conquista degli Europei. L'Europa affondata ancora nel basso Medioevo, era un continente rozzo, incolto, esuberante e vitale, ma tecnicamente arretrato. La "civiltà" e la potenza non erano più da alcuni secoli nell'Europa cristiana, ma nel Mediterraneo e in Asia Minore. L'Europa era fatta di ducati, di principati, di piccoli regni ("cortili", "pieve", "baronie") mentre in Oriente, turchi selgiuchidi e persiani stavano costituendo grandi stati e dei grandi imperi.
L'Europa, con le crociate, si "sveglia", esce impetuosamente dalle sue frontiere e parte alla conquista di "regni terreni" più che "del cielo".

Infatti le crociate stimolarono il commercio con i territori arabi, portarono profonde modificazioni nell'organizzazione politico-economica dell'Europa; fu stravolto l'impero Bizantino; favorirono l'espansione dei commerci delle Repubbliche marinare, e in prima fila come prima donna, quella di Venezia.

Alcuni storici hanno scritto che è stata la prima manifestazione di forza sulla scena mondiale del continente Europa, che sarà da allora la protagonista del mondo fino al 1918, quando nell'incapacità gli stati di mettersi d'accordo in "beghe da cortile", crollarono tre imperi, e le vecchie nazioni ne uscirono tutte sconfitte, compresi i vincitori, in quanto la "prima nuova crociata" che provocò anche la "seconda crociata" se non causò direttamente - uno spostamento della potenza internazionale dall'Europa all'America da un lato, alla Russia sovietica dall'altro, per rimanere da quel momento in poi -fin dalla "prima crociata"- i padroni assoluti dell' Europa, e nella "seconda" anche se alleati, dopo la "guerra fredda" domineranno solo più gli Stati Uniti. Compimento di un progetto di dominio politico-economico, oltre che culturale, che sprofonderà uomini e nazioni nella melanconia; a vivere le nostalgie di glorie perdute (nella Prima l'Austria, nella Seconda la Francia e la stessa Inghilterra; tutte uscite ridimensionate nella dualistica egemonia di un tempo che fu)
Saranno del tutto inutili le campagne contro l'americanizzazione del vecchio continente per difendere la propria identità; pur suscitando questo desiderio angosce contrastanti e reazioni paranoiche di alcune elite politiche e culturali. Ma per motivi generazionali, le nuove leve non si sentiranno affatto minacciate dall'imperialismo americano, per loro è una questione che non ha senso, la nuova civiltà è ormai definita, ed è "quella"! Anche perché "quella" ha la "forza".
Perfino nella rivolta d'Ungheria, i giovani ungheresi portarono in trionfo come simbolo "la Coca Cola"! Così a Pechino gli studenti a piazza Tien A-men; e così a Mosca quando un ex capo dell'Urss reclamizzò sotto il Cremlino, la pizza Mac Donald.

Eisenhower, non a caso, pubblicando le sue memorie sulla Seconda guerra mondiale, intitolò il libro Crociata in Europa ! (da notare, fatta da ex europei nei loro luoghi d'origene).

Non solo quindi nelle crociate cristiane, dietro i valori di fede si nascondevano ben altri progetti. Del resto questa volontà di conquista mercenaria è dimostrata da una circostanze che è molto simile a quelle appena ricordate. I crociati cristiani d'occidente non esitarono a scontrarsi e a scannare i cristiani d'Oriente. La fede andò a farsi "benedire".

Nella IV, quella del massacro di Costantinopoli del 1204, i crociati si allearono perfino con gli stessi Turchi. Cioè: i cristiani non esitarono ad allearsi con la parte più radicale dell'Islam - con i "diavoli" Sciti - per meglio sconfiggere i "diavoli" Sunniti.
(Stessa cosa nella 2nda Guerra M., nel conflitto per la posta in gioco, fu messa da parte l'ideologia, e l'America liberista si alleò con i comunisti bolscevichi; con gli anticapitalisti, cioè "con i diavoli" come li chiamava Churchill!)

Le crociate si giustificarono ogni volta con argomenti ideali e si diedero patenti di nobiltà a chi partecipava a quelle che erano delle vere e proprie imprese politico-economiche-militari. Insomma una realtà ben diversa dagli epici avvenimenti che misero le radici nell'immaginazione collettiva; con le prediche o le storie nel lessico quotidiano.

Infatti, le esigenze organizzative delle crociate, sul piano militare, su quello dei trasporti, degli approvvigionamenti e su quello finanziario, comportarono l'entrata in gioco di disparati interessi che si tradussero poi in aspirazioni al dominio politico e al controllo economico delle terre mediorientali, dei commerci levantini e dell'impero bizantino.

Col termine "crociate", s’intendono quindi le spedizioni religiose, militari e coloniali dei feudatari europei occidentali nei paesi del Mediterraneo orientale, presentate come iniziative essenzialmente religiose ("liberare i Luoghi santi" , "convertire i popoli senza fede" ecc.), iniziarono alla fine dell’XI sec. e proseguirono sino alla fine del XIII sec.
E spesso certe "crociate" si svolsero anche all'interno della stessa Europa, come nel 1497 quando in Spagna fu istituita l'Inquisizione, per cacciar via i moriscos musulmani e gli ebrei.



LE CROCIATE
IN UNA BREVISSIMA CARRELLATA


ANTECEDENTI

622 Maometto si ritira a Medina (Egira).
638 Il califfo Omar conquista Gerusalemme.
687 Inizia la costruzione della moschea di Omar a Gerusalemme.
732 Battaglia di Poitiers, in cui Carlo Martello ferma l'avanzata degli arabi in Francia.
842 Gli arabi occupano Messina e Taranto.
842-902 Gli arabi conquistano la Sicilia.
1076 I selgiuchidi conquistano Gerusalemme.
1086 Gli arabi sconfiggono Alfonso VI in Spagna.

GLI EVENTI IN ORIENTE PRECIPITANO

1095 Urbano II predica la crociata a Clermont-Ferrand.
1096 Partenza della crociata popolare. Massacri degli ebrei. I crociati popolari sono sterminati in Asia Minore.
1097 Partenza della crociata ufficiale. Conflitto fra i crociati e Alessio I. crociati penetrano in Asia Minore.
1098 I Fatimidi prendono Gerusalemme. I crociati si impadroniscono di Antiochia. Fondano la contea di Edessa e di Tripoli. Battaglia di Ascalona.
1099 Luglio: i crociati prendono Gerusalemme. Fondazione del regno franco di Gerusalemme, guidato da Goffredo di Buglione.
1100 Venezia e il regno franco di Gerusalemme concludono un accordo commerciale.
1100-1118 Baldovino I re di Gerusalemme.
1101 Numerose spedizioni di rinforzo falliscono.
1102 Vittoria di Baldovino a Ramla. Presa di Cesarea.
1103 I crociati prendono Acri e Byblos. I turchi vincono ad Harran. I bizantini reclamano Antiochia.
1106 Tancredi d'Altavilla prende Apamea. Kilij Arslan prende Melitene.
1107 Tancredi prende Laodicea.
1109 Presa di Tripoli e di Beirut. Fondazione della contea di Tripoli.
1110 Baldovino I conquista Sidone.
1112 Ruggero di Salerno succede a Tancredi.
1113 Progressi dei turchi. Baldovino I sconfitto a Tiberiade.
1115 I crociati si alleano con l'atabek di Damasco. Battaglia di Tell-Danith. Baldovino I prende Moab.
1118-1131 Baldovino II re di Gerusalemme.
1119 Disfatta di Tell-Aqibrin. Ruggero di Salerno viene ucciso.
1124 I crociati prendono Tiro.
1126 Baldovino II raggiunge Damasco.
1128 Zinki diventa padrone di Aleppo.
1130 Zinki prende Hama e attacca Antiochia.
1131-1148 Folco I d'Angiò re di Gerusalemme.
1135 Zinki penetra nella contea di Tripoli.
1136 Raimondo di Poitiers principe di Antiochia.
1137 Folco capitola a Barin.
1138 Giovanni Comneno costringe Raimondo di Antiochia a riconoscere la sua supremazia.
1139 Folco e i damasceni si alleano contro Zinki.
1140 Zinki toglie l'assedio a Damasco.
1142 Zinki sconfigge i crociati sull'Oronte.

LA PRIMA CROCIATA
Fu bandita ufficialmente da Papa Urbano II, organizzata e composta da veri cavalieri, ben armati ed equipaggiati. Dopo una sosta a Costantinopoli, dove furono stipulati accordi politici, militari e logistici, i crociati si diressero in Asia minore. Misero d'assedio e conquistarono Nicea e Antiochia. Poi Edessa, dove fondarono il loro primo Stato; infine il 5 luglio del 1099 entrarono e si impossessarono di Gerusalemme. I massacri fatti in quest'ultima città, furono spaventosi (Li raccontò lo storico crociato Raimondo d'Anguilers).

I bizantini sgomenti, si dissociarono ben presto dalle imprese dei crociati: sia perché questi, durante il loro transito, avevano saccheggiato molte città cristiane ortodosse; sia perché l’idea di una "guerra santa", con tanto di vescovi, abati e monaci armati di tutto punto, era estranea alla loro mentalità; infine, i crociati (nonostante precisi accordi fatti in precedenza a Costantinopoli) avevano nessuna intenzione di restituire all’imperatore i territori da loro conquistati (in tal senso particolarmente odiata dai bizantini era l’armata normanna, che si insediò ad Antiochia).

I crociati non furono in grado di apportare alcun elemento di novità nella vita economica dei paesi conquistati, semplicemente perché in quel periodo le forze produttive, la ricchezza materiale e culturale dell’Oriente, era di molto, superiore, a quella occidentale. Molti crociati, senza scrupoli (in mezzo c'erano anche ignoranti, bifolchi e delinquenti di ogni genere) si comportarono soltanto come ladri e oppressori: di qui la costante lotta con la popolazione locale, che all’oppressione feudale turca o bizantina, si era vista aggiungere quella straniera senza riguardo.

Per la conquista di nuovi territori e la cristianizzazione forzata delle loro popolazioni furono istituiti gli ORDINI CAVALLERESCHI (quello dei TEMPLARI , di origine francese, quello Teutonico, di origine tedesca e quello dei GIOVANNITI, di origine italiana). Erano una specie di ordini di assistenza umanitaria, i cui membri, oltre ai voti monastici di castità-povertà-obbedienza, giurarono poi di difendere anche i Luoghi Santi contro gli infedeli. Ma alcuni, ligi all'Ordine originario, prestavano aiuto anche ai musulmani, curavano umilmente e amorosamente anche i nemici.

Dunque, dal 5 al 15 luglio del 1099 Gerusalemme ritornava cristiana. A più di quattro anni dal discorso di papa Urbano II, che aveva sollecitato l’Occidente a liberare i Luoghi Santi, l’esercito crociato, provato da innumerevoli sofferenze, espugnava la Città Santa e riconsacrava i santuari della cristianità. La crociata non fu tuttavia una semplice realtà episodica, che coincise con la liberazione dei Luoghi Santi, ma una manifestazione di straordinaria forza della spiritualità medievale, che permeò dei propri valori, tutta quest’epoca fino agli albori dell’età moderna. All’odierno lettore essa può apparire solamente come un insensato spargimento di sangue, in realtà capire l’intolleranza del passato ed osservarne le conseguenze non può essere considerata opera priva d'utilità, in un’epoca come la nostra che ancora conosce la discriminazione religiosa ed il terrorismo fondamentalista. (Da considerare che allora erano entrambe le due religioni che regolavano, ispiravano e condizionavano anche la politica)

LA SECONDA CROCIATA


1144 Zinki occupa la contea di Edessa.
1146 Norandino succede a Zinki. San Bernardo di Chiaravalle predica la seconda crociata a Vézelay. Corrado e Luigi ritornano in Europa.
1149 Norandino prende Apamea e uccide Raimondo di Poitiers.
1153 Baldovino III prende Ascalona.
1154 Norandino prende Damasco.
1155-1156 Renaud de Chatillon saccheggia Cipro.
1159 Antiochia riconosce la sovranità di Manuele. I franchi alleati con i bizantini assediano Aleppo. Bisanzio tratta la pace con Norandino.
1160 Renaud de Chatillon prigioniero di Norandino.
1162 Amalrico I, successore di Baldovino III.
1164 Norandino prende Harim.
1167 Shirkuh in Egitto. Amalrico I prende Il Cairo.
1168 Fallimento di Amalrico I in Egitto. Norandino prende Il Cairo.
1169 Saladino visir in Egitto.
1171 Saladino mette fine al califfato fatimide in Egitto.
1174 Morte di Norandino e di Amalrico I. Avvento di Baldovino IV. Saladino conquista il potere in Siria.
1177 Baldovino IV batte Saladino a Montgisard.
1179 Saladino guida una spedizione contro Tiro.
1180 Tregua tra Saladino e Baldovino IV.
1182 Saladino attacca Nazareth, Tiberiade, Beirut.
1183-1184 Saladino prende Aleppo e devasta la Samaria e la Galilea.
1185 Il fanciullo Baldovino V re di Gerusalemme. Morirà ben presto e gli succederà Guido di Lusignano.
1187 Disfatta dei crociati ad Hattin a opera di Saladino. Saladino prende
Gerusalemme.

La SECONDA CROCIATA (1147-1187) fu dunque causata dalla caduta di Edessa (avvenuta nel 1144). Papa EUGENIO III, riuscì a convincere il re di Francia Luigi VII e l’Imperatore germanico Corrado III (anche se all'inizio non voleva la partecipazione dei tedeschi ritenuti pericolosi) a muovere contro i turchi. In autunno i crociati tedeschi e francesi attraverso l'Ungheria e la Bulgaria raggiungono Costantinopoli. Ridotto l'esercito a un branco di delinquenti affamati vengono commesse sul territorio bizantino numerose rapine e violenze, fino al punto che l'imperatore Commeno, facendo il doppio gioco, chiese di nascosto aiuto addirittura al sultano dei turchi per difendersi da questi teppisti.
I "crociati" già logorati dalla stanchezza e dalla fame, con questi ambigui appoggi (erano veri e propri atti di sabotaggi e ostilità) riservati a loro dai bizantini, disgregati soprattutto dalle discordie interne, decimati da privazioni e da epidemie, subirono prima un attacco in ottobre a Dorilea, poi dopo una ininfluente affermazione a Laodicea, furono presto sconfitti dai turchi presso i monti di Cadmus nel dicembre 1147. Asserragliatisi nei pressi di Damasco, pur con l'arrivo di rinforzi, soprattutto con contingenti di templari e giovanniti, il successivo anno, nel 1149, furono annientati. Nella fuga trovò rifugio a Costantinopoli il malaticcio Corrado III, con il nipote FEDERICO già duca di Svevia dopo la morte del padre. (Morto poi Corrado nel '52, sarà lui a ereditare dallo zio l'impero con quel nome che diventerà famoso per circa 40 anni, sconvolgendo mezza Europa, l'intera Italia, ma che poi morirà annegato nella successiva crociata: era Federico detto il BARBAROSSA).

Commeno come contropartita chiede a Corrado di aiutarlo a riconquistare la Sicilia in mano ai normanni di RUGGERO II. Ma non ha l'esito sperato, oltre che andare incontro a un fallimento, i normanni hanno già stretto alleanza con i Guelfi tedeschi ostili proprio a Corrado che offrono appoggio al Re di Sicilia normanno, convincendo Serbi e Ungheresi ad attaccare per indebolire da nord l'impero bizantino.

LA TERZA CROCIATA

1187 L'arcivescovo di Tiro predica la terza crociata. Rispondono all'appello di papa Clemente III l'imperatore Federico Barbarossa, il francese Filippo Augusto e l'inglese Riccardo Cuor di Leone.
1188 Saladino ha in mano tutto il territorio franco, tranne Tripoli, Tiro e Antiochia.
1189 Guido di Lusignano assedia Acri.
1190 Federico Barbarossa arriva in Asia Minore, prende Konia ma in un banalissimo bagno nel fiume Selef il 10 giugno muore annegato, lasciando l'esercito allo sbando.
1191 Arrivano in Terrasanta Filippo Augusto e Riccardo Cuor di Leone. Questi prende Cipro, San Giovanni d'Acri e sconfigge Saladino ad Arsuf.
1192 Guido di Lusignano re di Cipro. Corrado di Monferrato, signore di Tiro, designato re di Gerusalemme viene ucciso da un adepto della setta degli assassini. Enrico II di Champagne re di Gerusalemme. Riccardo Cuor di Leone batte Saladino a Jaffa ma fallisce davanti a Gerusalemme e torna in Occidente.
1193 Morte di Saladino.
1194 Amalrico di Lusignano re di Cipro.
1197 Morte di Enrico di Champagne. I franchi riprendono Beirut.


La TERZA CROCIATA (1189-1192) fu bandita da Gregorio VIII, appena salito sul soglio alla morte di Urbano III, ma vi rimase nemmeno due mesi, gli successe Clemente III. La motivazione era caduta di Gerusalemme (1187) per opera del grande condottiero turco Saladino, che aveva con una serie di strepitose vittorie già esteso la sua signoria sull’Egitto e sull’Arabia occidentale. A differenza dei crociati, il Saladino non effettuava stragi nelle città vinte ai cristiani: questi anzi avevano la possibilità di andarsene pagando un riscatto (un uomo 10 denari, 5 la donna); chi non pagava era fatto schiavo. Ma poi Saladino abolì anche quest'iniqua richiesta per chi voleva andarsene, né costrinse a fare gli schiavi chi restava. Anzi, mise perfino una milizia per proteggere da alcuni fanatici musulmani la minoranza cristiana.

Sebbene alla crociata partecipassero i re d’Inghilterra Riccardo Cuordileone e di Francia, Filippo II, nonché l’imperatore germanico Federico Barbarossa, i risultati furono irrilevanti (l’imperatore addirittura vi morì, lasciando un esercito allo sbando). Troppe erano le discordie interne: francesi, inglesi, tedeschi e italiani, si combatteranno a vicenda per il possesso di alcuni territori conquistati. Ma il più ambiguo rapporto si creò tra il re di Francia e il Re d'Inghilterra fino a rompere il sodalizio e ritornare il primo in Francia a combinare guai e a seminare zizzzania:
Gerusalemme, in sostanza, restava in mano turca, anche se i cristiani residenti avevano libertà di accesso alla città santa. Per le violenze e l'arroganza dei nuovi arrivati Bisanzio fu costretta ripetutamente ad allearsi con i turchi perché si era accorta che la presenza latina le causava più danni che vantaggi. Alla fine l'imperatore Isacco come aveva fatto il suo predecessore Commeno, si convinse che invece di aiutarli i crociati era meglio combatterli.
Riccardo Cuor di Leone dopo i dissidi con il re di Francia rientrato in patria con ben altri obiettivi, preferì invece di combatterlo, fare una pace con Saladino. Ma al ritorno pur scampando a un naufragio, fu fatto prigioniero, poi consegnato a Enrico VI. Sul trono salì il fratello Giovanni Senzaterra, messo in soggezione proprio dal Re di Francia Filippo Augusto. Ritornato libero, Riccardo perdonerà il fratello, affronterà Filippo, riconquisterà il trono, ma nel '99 nell'assedio di Chalus in combattimento perderà la vita. Tornerà a regnare il fratello più volte in conflitto con l'avido re di Francia, Filippo.

LA QUARTA CROCIATA

1202 Bonifacio II di Monferrato e Baldovino IX di Fiandra conducono la
quarta crociata. Una delle più drammatiche e infide spedizioni.
1204 I crociati prendono e saccheggiano Costantinopoli. Fondazione
dell'Impero latino d'Oriente (1204-1261).

La QUARTA CROCIATA (1202-1204) - Alla fine del XII sec., Papa Innocenzo III, grazie al quale la chiesa cattolica aveva raggiunto l’apice della sua potenza, bandì la quarta crociata, cercando di approfittare della morte di Saladino (1193). Alla spedizione, diretta non solo verso Oriente, ma anche verso i paesi baltici, parteciparono i feudatari francesi, italiani e tedeschi (questi ultimi furono i soli quelli del Baltico). Essi decisero di partire da Venezia per servirsi della sua flotta: l’intenzione era quella di conquistare Gerusalemme dopo aver occupato l’Egitto. Ma Venezia, che aveva ottimi rapporti commerciali con gli egiziani, riuscì a dirigerli con l’inganno contro la rivale Bisanzio. I crociati, infatti, che non avevano denaro sufficiente per pagare il viaggio, accolsero la proposta di prestare aiuto ai veneziani per la conquista della città di Zara, appartenente al re cattolico d’Ungheria.

Indignato, Innocenzo III scomunicò i crociati, ma subito dopo concesse il perdono nella speranza che muovessero contro i turchi. Ma durante l’assedio di Zara venne al campo crociato il figlio dell’imperatore di Costantinopoli per annunciare, che suo padre era stato cacciato dal fratello e che se l’avessero aiutato a ritornare sul trono avrebbero ottenuto grandi somme e....promise anche la riunione delle due chiese cristiane. Innocenzo III - anche lui raggirato- alla notizia si affrettò a benedire l'intervento che poco prima aveva condannato. L'occasione era storica!

I crociati così si diressero verso Costantinopoli, ma qui incontrarono la resistenza della cittadinanza, che non ne voleva sapere dei latini. L’imperatore deposto venne rimesso sul trono senza spargimento di sangue, poiché il fratello usurpatore era fuggito dalla città. Ma i crociati pretesero che accanto all’imperatore fosse nominato con lo stesso titolo anche il figlio, il quale naturalmente aveva intenzione di mantenere fede agli impegni contratti a Zara. Soprattutto con Dandolo, l'ultranovantenne doge veneziano, che aveva fornito a credito il nolo delle navi per il viaggio, pattuito una somma ben precisa e stabilito precisi privilegi.

Tuttavia, il tesoro della capitale era vuoto, il patriarca e il popolo si rifiutavano di riconoscere il papa come capo della chiesa universale e non avevano alcuna intenzione di pagare i debiti dell’imperatore, né di concedere privilegi ai crociati e ai veneziani. Per queste ragioni la popolazione insorse uccidendo sia l’imperatore, che il figlio.

I crociati per venali motivi decisero di vendicarsi: irruppero nella città e per tre giorni la saccheggiarono orrendamente, proclamando l’Impero latino d’Oriente, dimenticandosi del tutto la spedizione contro Gerusalemme. A capo della chiesa bizantina fu posto un nuovo patriarca, che cercò di avvicinare la popolazione locale, greca e slava, al cattolicesimo. Il papato, ufficialmente, condannò il massacro, ma quando vide che l’imperatore eletto e il patriarca gli riconoscevano, piena supremazia su tutta la chiesa cristiana d’Oriente e d’Occidente, decise di accettare il fatto compiuto. Tuttavia, più ancora che il papato o i feudatari, fu Venezia a trarre i maggiori profitti dalla conquista dell’impero bizantino, del cui territorio essa aveva occupato i 3/8: in particolare, inoltre i mercanti veneziani riuscirono ad ottenere per le loro merci l’esenzione dai dazi in tutti i paesi dell’Impero.
I particolari di questa spedizione, con i protagonisti finiti poi uccisi li troviamo in Cronologia nei singoli anni. Si risorse drammaticamente e permise con il crollo dell'impero bizantino la nascita di due grandi potenze, il regno dei Serbi e d'Ungheria.

L’impero latino inizia a crollare del tutto nel 1261, sotto l’urto dei Bulgari e degli Slavi oltre che degli stessi ultimi incapaci governanti bizantini; questi ultimi aiutati dai genovesi, ma anche dai barbari che prima combattevano. Il fatto più strano fu che i nuovi re dei primi due paesi, che stavano costituendo (nella decadenza bizantina) ognuno il proprio regno (Bulgaria e Serbia - vedi anno 1195), furono appoggiati dal Papa. Temeva Roma prima o poi con la presenza veneziana sugli interi Balcani (l'intera costa dalmata e greca, era già della Serenissima) che stringessero un'alleanza o con i tedeschi o con i normanni. In un caso o nell'altro lo Stato della Chiesa veniva a trovarsi in mezzo stritolato da tre parti.

Bisanzio in seguito. si libererà dei latini, sopravviverà per altri 200 anni, ma non tornerà più al suo antico splendore. I Turchi oltre che conquistarla, ne faranno la capitale del loro Stato.

La V, la VI, la VII e l’VIII CROCIATA non ebbero molta importanza. Inoltre i crociati dopo una serie di sconfitte preferirono scendere a patti con i nemici. r.

LA QUINTA CROCIATA

Condotta da Giovanni di Brienne, re di Gerusalemme, e Andrea II, re di Ungheria.
1217 Fallimento dei crociati al Monte Tabor.
1218-1219 I crociati prendono Damietta. San Francesco d'Assisi in Egitto.
1221 Spedizione disastrosa dei crociati verso Il Cairo. Perdita di Damietta.

La QUINTA CROCIATA (1217-1221), bandita da Papa Innocenzo III, la vinse la piena del Nilo. I cristiani ne furono sommersi. I sopravvissuti in cambio di Damietta ottennero dal sultano di ritirarsi liberamente. In questa spedizione ci fu l'ingenuo tentativo di san Francesco d'Assisi di "convertire" il sultano.



LA SESTA CROCIATA

1225 Federico II sposa Isabella di Brienne e diventa re di Gerusalemme.
1229 Mediante il trattato di Jaffa, concluso con Al-Malik Al-Kamil, sultano d'Egitto, Federico II ottiene la restituzione di Gerusalemme per dieci anni. Vi si incorona re e torna in Europa.
1244 I musulmani (turchi khwarizmiani) riprendono definitivamente Gerusalemme.
1247 I turchi khwarizmiani riprendono Tiberiade e Ascalona.

La SESTA CROCIATA (1227-1229) é la più anomala. Fu bandita da papa Gregorio IX e quasi imposta a un Federico II riluttante a partire, temendo che il papa durante la sua assenza - cosa come poi in effetti avvenne - approfittasse per invadere l'Italia meridionale; per questo temporeggiare fu scomunicato. Fu costretto alla fine a partire, ma giunto a destinazione la "crociata" fu presto conclusa attraverso un pacifico accordo con il sultano. Non ci fu dunque nessun fatto d'arme di rilievo. Le armi tacquero. Il "diplomatico" e "saggio" Federico II, concluse la trattativa col sultano d'Egitto (trattato di Jaffa) che garantiva Gerusalemme, Betlemme e Nazareth ai cristiani. Il Papa scandalizzato (ma cercava un qualsiasi prestesto) per aver concluso questo trattato di pace con gli infedeli gli lancia l'"interdetto", chiede la disubbidienza dei sudditi, gli invade il suo regno. Federico s'imbarca, rientra in Italia, sconfigge le truppe pontificie e costringe il papa a togliergli la scomunica.

E' forse il migliore e il più fecondo periodo delle crociate. Federico che ha grandi interessi culturali, in Oriente, con gli ottimi rapporti stabiliti con i locali, lui appassionato osservatore, scopre la civiltà araba, mutua alcune istituzioni e trasferisce in Europa non solo tante invenzioni e tecnologie in occidente ignote, ma tutto il Sapere riposto nelle immense biblioteche arabe, che hanno conservato negli scaffali , in milioni di libri, tutto lo scibile umano degli ultimi venti secoli; dalle antiche civiltà orientali e occidentali, e paradossalmente anche i testi latini oltre che greci, scomparsi in occidente da più di mille anni.



LA SETTIMA CROCIATA

1248 Luigi IX il Santo sbarca a Cipro.
1249 Luigi IX il Santo prende Damietta.
1260-1277 Baibars, sultano dei mamelucchi.
1260 Baibars ferma l'avanzata dei mongoli.
1265 Baibars prende Cesarea e Arsuf.
1268 Baibars prende Jaffa e Antiochia.


La SETTIMA CROCIATA (1248-1254). E' quella del Re Santo, Luigi IX re di Francia. L'armata fu decimata prima da una tempesta, ciononostante i crociati riconquistano Damietta. Ma nel 1250 la battaglia ricomincia, Luigi fu fatto prigioniero. Liberato con un riscatto nel '54 s'imbarcò per ritornare in Francia.



LA OTTAVA CROCATA

1270 Luigi IX il Santo muore appena giunto a Tunisi.
1274-1275 I mamelucchi saccheggiano la Cilicia.
1277 Carlo d'Angiò pretendente alla corona di Gerusalemme. Si impadronisce di Acri.
1282 Enrico II di Cipro assume il titolo di re di Gerusalemme ma regna solo su Cipro.
1287 Il sultano d'Egitto Qalawun prende Tripoli.
1291 Il sultano al-Ashraf, figlio di Qalawun, prende Acri. I franchi sono espulsi dall'Oriente.

La OTTAVA CROCIATA (1269 ) è l'ultima (ufficialmente). Tramonta il sogno cristiano; é la definitiva disfatta europea. Guida la spedizione Giacomo I d'Aragona, ma già a Barcellona, subito dopo la partenza, una tempesta affonda buona parte della potente flotta. Solo poche navi raggiunsero la meta, ma inutilmente perchè Acri era assediata dai turchi. Senza mezzi, disorganizzati, ridotti di numero, rinunciarono ad una offensiva quasi suicida e se ne tornarono in patria.

LA NONA CROCIATA
La NONA CROCIATA (1270) - Re Luigi IX, il Santo; è ancora lui a promuoverla. Si risolse in un disastro totale. Appena sbarcato in Tunisia, negli accampamenti scoppiò una tremenda epidemia di peste, che portò alla morte lo stesso Luigi. Chi sopravvisse se ne tornò in fretta e furia a casa.

LA DECIMA CROCIATA

La DECIMA CROCIATA (1271-1272) - Preparata dal Re d'Inghilterra Enrico III, la guida suo figlio Edoardo, ma é subito sconfitto. I cristiani perdono anche Krak, il leggendario castello dei cavalieri. A Edoardo non gli resta altro che fare con il sultano un trattato di pace.

Nella sua relazione, Edoardo esprimerà tutto il suo sdegno per quello che ha visto in Palestina. Scandalizzato per i vasti traffici mercantili (anche di armi) tra veneziani, genovesi e cavalieri crociati da un lato, e gli "infedeli" dall'altro. Un mercato! Che non era iniziato quest'anno; il cinismo e la spregiudicatezza si era sistemato da anni.

Nel 1289 c'è ancora un ultimo proclama, ma senza seguito. Le ultime resistenze cristiane in Terrasanta sono definitivamente sconfitte dai musulmani nel 1291 con la Caduta di S. Giovanni d'Acri. Una grande città abitata da crociati, ma divisa in quartieri, in perenni liti e dove ognuno pensava a difendere il proprio "orticello" più dagli "amici" cristiani che non dai nemici turchi. Andarono così incontro al disastro.

LE ALTRE CROCIATE

(QUASI CANCELLATE DALLA CRONOLOGIA UFFICIALE PER IL TRISTE ESITO)

Oltre quelle citate sopra, ci furono anche altre cinque spedizioni "non ufficiali", finite tutte tragicamente. Quella degli 80.000 "straccioni" di Pietro l'Eremita del 1095 che abbiamo citata sopra (che é in effetti la prima crociata). Poi ci fu quella dei "Tedeschi" del 1096, che iniziarono il viaggio saccheggiando e massacrando non gli "infedeli" che non raggiunsero mai, ma i tedeschi ebrei di Ratisbona, Worms, Spira, Colonia, Treviri, Magonza. Poi quando penetrarono in Ungheria furono loro massacrati. Nessuno arrivò in Palestina.

Nel 1100-1101 ci fu quella dei 100.000 lombardi diseredati, che diventarono lungo il cammino 200.000, e che avanzarono tra violenze e saccheggi. Giunti sul territorio turco, un terzo furono sterminati ad Amasia, un altro terzo a Iconio. Dei sopravvissuti, il 5 settembre del 1101 tra Isauria e Cilicia non ne rimase vivo nessuno.

Stessa sorte toccò a quella detta "dei bambini" guidata dal monaco Stefano de Cloies. Era il 1212. Il frate imbarcò a Marsiglia 30.000 giovani su sette navi. Due colarono a picco già alla partenza, le altre raggiunsero la Tunisia. Qui i proprietari delle navi per rifarsi dei danni subiti, vendettero come schiavi ai turchi i "bambini" scampati. Federico II quando vi sbarcò sedici anni dopo nel 1228 ne incontrò 700 che erano ormai trentenni.

Non meno sfortunati i "bambini" di un "profeta" anche lui "bambino", il tedesco Nicholaus di 12 anni, che assicurava i suoi fanatici coetanei che "avrebbe camminato sul mare". Raccolse 8000 adolescenti creduloni. Recatisi a piedi a Roma, il papa non concesse la benedizione, e li rimandò a casa. Nel riattraversare le alpi in pieno inverno morirono quasi tutti congelati in una bufera di neve.

Si aggiunse a questa, la "crociata dei pastorelli" del 1251, sotto la guida di un altro fanatico pseudo-monaco di nome Giacobbe; un vecchio pastore che stregava i giovani con un piffero da pecoraio (da questo episodio nacque probabilmente la famosa leggenda del pifferaio di Hamelin). Formò un esercito di ragazzini francesi. Nell'attraversare città e paesi devastavano le proprietà dei ricchi, massacravano ebrei, razziavano ogni cosa. Avanzando, nell'avvicinarsi alle città, gli abitanti li attesero al varco; furono uccisi tutti.



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